giovedì 5 settembre 2013

Una nuova avventura

avventura
Eh sì! Non si può negare che oggi sia stata una giornata importante per l'officina... ;) Abbiamo portato Jacopo "in esplorazione" nella sua nuova scuola, per cominciare a farlo ambientare con volti e spazi nuovi (come da manuale ;) ).

 A Jacopo piace molto andare a scuola e, anche se non era quella "vecchia", l'ha riconosciuta subito come tale. Di conseguenza, la prima mezz'ora abbiamo dato il meglio di noi, entrando subito in modalità "elettrone impazzito" con urla annesse (nonché connesse al significato "devo assolutamente andare a vedere ovunque e tu non mi puoi fermare"). Fra me pensavo che come presentazione forse era un po'... forte e che sarebbe stato difficile spiegare che non fa sempre così, ringraziando in cuor mio l'esistenza dell'archivio video con cui poter rincuorare un minimo maestre e collaboratori scolastici (a cui devo un calendario da tavolo che Jacopo ha sequestrato e distrutto nel giro di poco).

Dopo una breve tappa alla reception, abbiamo esplorato salone e bagno finché - soddisfatto del giro orientativo - si è fiondato in un'aula dove un gruppo di insegnanti stava programmando e non c'è stato verso di portarlo via se non dopo averlo lasciato stare seduto un po'vicino a un banco e avergli lasciato toccare un po' di suppellettili varie. Immaginate la scena: io che sto dietro all'erinni :-D scusandomi con le colleghe dell'irruzione mentre sposto borse, libri e quanto cada sotto l'attenzione del piccolo! Per fortuna che noi genitori auties sviluppiamo (per pura sopravvivenza) una faccia di tolla non indifferente con il tempo, che tiriamo fuori appositamente in queste occasioni... :-D

Il problema è che Jacopo aveva capito benissimo che era a scuola ma, proprio per questo, si aspettava che qualcuno lo facesse lavorare e che io me ne andassi. Poi abbiamo scoperto la palestra e lì è stata l'apoteosi: strisce e cerchi da seguire per terra, pareti chiare, spazio in cui correre...
Jacopo esplora la palestra
Era felice proporzionalmente alle urla e ai pianti che si è fatto fino a casa. Mi sono chiesta allora (e ancora mi sto chiedendo) se, pur nella necessità di favorire il passaggio alla primaria, oggi non gli abbiamo fatto quasi un "tradimento" a "far finta" di portarlo a scuola. Ci devo riflettere un po' su...

ps informerò al più presto il collaboratore scolastico che la sua maglietta rossa con lo stemma è un oggetto altamente ipnotico per Jacopo: lo avrà reso una persona molto interessante ai suoi occhi (come avrà potuto sospettare mentre Jacopo "maneggiava" il suddetto stemma) :-D

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