lunedì 17 ottobre 2011

Perché "l'officina di Jacopo"?

...Perché se vogliamo provare l'ebbrezza della continuità orizzontale tra scuola ed extrascuola (qui potete leggere una ricerca sull'argomento del 2003 che continua a rimanere interessante quanto, ahimè, attuale), dobbiamo provarci con nuovi strumenti che ci aiutino a gestire la complessità del compito.
Una complessità che deriva dal numero di soggetti (istituzionali e non) che ruotano attorno al bambino, dall'atteggiamento che ognuno di questi ha nei confronti del "pezzo" di bambino di cui si deve occupare, dall'apertura di ogni protagonista al contributo dell'altro.
Un'officina virtuale per rimettere insieme i pezzi di un bambino che è uno e unico nelle sue difficoltà e potenzialità. Che cresce e cambia da un incontro all'altro, soprattutto se passano mesi. Che in un ambiente fa cose che in altri non ci si aspetta. E che ha bisogno di essere immaginato "intero" per essere compreso...

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